Il meglio deve ancora venire by FEDERICO PIZZAROTTI

Il meglio deve ancora venire by FEDERICO PIZZAROTTI

autore:FEDERICO PIZZAROTTI
La lingua: ita
Format: epub
editore: Piemme


Il Nulla

Mi piace pensare che la crescita di una città, quella di un paese, l’unità sincera di una comunità non dipendano solo da chi ci governa e dalle sue politiche. La politica non è tutto, prima c’è la vita. Prima della politica ci siamo noi con le nostre idee e i nostri sogni, uniti all’entusiasmo di crescere, realizzare e trovare il nostro posto nel mondo. Noi, che scegliamo chi essere, come diceva Jean-Paul Sartre: «Esserci significa scegliersi». Abbiamo in mano le chiavi del nostro futuro, spetta soltanto a noi decidere cosa farne. Pensandoci, mi torna alla mente il bel libro di Michael Ende La storia infinita, letto quando ero ragazzo. Se lo ripuliamo dalla sua narrazione fantastica e romanzesca, ritroviamo nel suo cuore un messaggio profondo che oggi risuona drammaticamente attuale: opporci al Nulla è il nostro principale dovere. Cosa significhi di preciso ce lo rivela il dialogo tra Atreiu, il protagonista, e il Lupo Mork, servo del Nulla, che nella fantasia di Ende stava inghiottendo a poco a poco tutto il mondo di Fantàsia. «Hai mai visto il Nulla, figliolo?» chiede Mork ad Atreiu, che gli risponde: «Sì, è come se si fosse ciechi». Allora Mork gli confida cosa davvero rappresenta: «Bene, quando il Nulla vi cade addosso diventate come una malattia contagiosa, che rende gli uomini ciechi, così che non si distinguono più le apparenze dalla realtà. Sai come vi chiamano una volta caduti nel Nulla?». «No», risponde Atreiu. E lui: «Menzogne! Niente ha più potere sugli uomini che la menzogna. Perché gli uomini, figliolo, vivono di idee. Non appena verrà il tuo turno di saltare nel Nulla diventerai anche tu un servo del potere. Chi lo sa, allora, a cosa potrai servire. Forse servirà il tuo aiuto per indurre gli uomini a comprare cose di cui non hanno bisogno, o a odiare cose che non conoscono, o a credere cose che li rendono ubbidienti, o a dubitare di cose che li potrebbero salvare».

Il Nulla è l’uomo che si appiattisce nella routine, la mancanza di creatività, il non saper alzare lo sguardo verso l’alba, l’incapacità di gettare il cuore oltre l’ostacolo. È il contrario di osare, è rassegnarsi. Viviamo nel tempo in cui si resta assuefatti e prigionieri della carenza di inventiva. Siamo un popolo che si accontenta o si piange addosso, che si arrabbia per una partita di calcio oppure che si lamenta del cambio di orari di un ufficio pubblico, ma non sa indignarsi quando è il momento, non sa esserci quando le vicissitudini lo richiedono; non siamo più in grado di credere che il mondo possa cambiare, né siamo convinti che il nostro esempio e il nostro modo di vivere possano contribuire a farlo. La mancanza di idee e di creatività sono il Nulla della nostra epoca. Se Parma si fosse rassegnata al fallimento economico, o se non avesse reagito alle difficoltà, oggi vivremmo un’altra storia. Invece abbiamo osato e nel 2020 saremo Capitale Italiana della Cultura. Allora, per quanto importante sia ritrovare la strada



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